MARIA ISOARDO. Giovane maestra assegnata a disagiate scuole di montagna, matura nei tempi della guerra una forte spiritualità e solidi principi morali. “Santità eroica è quella di colui che abitualmente esercita la virtù e all’occorrenza anche in grado eroico”, scrive come suo programma di vita. Il 20 aprile 1944, mentre sui monti del cuneese infuria la rappresaglia tedesca che semina distruzione e morte, la
ventisettenne maestrina, con le idee estremamente chiare sulla virtù e sul peccato, sulla fede e sui doveri del cristiano che devono essere rispettati anche a costo della vita, prima accompagna ad uno ad uno i suoi alunni alle rispettive abitazioni per evitar loro ogni pericolo, poi fa da scudo alla collega per consentirle di mettersi in salvo, infine resiste con tutte le sue forze alla violenza di un ufficiale tedesco e viene uccisa nella sua scuola. Il suo ricordo continua a vivere ad 80 anni dalla morte come quello di “un’altra Maria Goretti”: decorata della Medaglia d’Oro della Pubblica Istruzione, al suo nome sono state intitolate alcune scuole elementari, l’Istituto Comprensivo di Centallo, la strada che costeggia la sua casa natale e una “panchina rossa”. Continua ad essere commemorata con periodiche iniziative. Dal 7 maggio 2000 la maestra centallese è inclusa nel “Martirologio contemporaneo” redatto per volontà di San Giovanni Paolo II dalla “Commissione per i Nuovi Martiri”, composto da 12.692 “testimoni”. Tra le dodici categorie di questi testimoni selezionati dalla Commissione è stata inserita quella dei martiri per la dignità della donna. Maria Isoardo è stata inclusa nella sottocategoria “In difesa di sé”, composta da trenta
nuovi martiri a livello mondiale ed è una delle sole sette italiane riconosciute tali.